Critiche

Sandra Salvato

Presentazione di "Parole di fuoco e di miele"
BZF, Firenze, febbraio-marzo 2006

Gli anni in cui Stendhal scriveva “io amo i giovani pittori che hanno il fuoco nell’anima e sincerità di spirito” possono facilmente ascriversi al tempo presente, imparato il seguito e conosciuti ormai i nuovi protagonisti. Tra loro Giovanna Berni, fatta di carne e sangue, di delicate sponde agitate da un retaggio impressionista ed una corrente New Age. Antico e nuovo, estraneo e familiare come gli opposti che convivono e nell’arte trovano quiescienza dopo lo sfogo.

Dai tratti geometrici propri dello studio architettonico a quelli comandati dal cuore, suggeriti da una femminilità prepotente che come la piena sfonda gli argini e rompe le linee per ricondurle al calore di una pittura chiara, densa di significati, vera e forte, che ha in mente la terra. Il mondo narrato ha l’energia dell’elemento vivifico, il fuoco, e l’astrattezza di una riflessione continua sul senso delle cose.

Echi, sussurri, ricordi, tutto il mondo interiore si materializza in una tavolozza dove si carica lo slancio e si mischiano sogno e realtà. Lontana dall’avere un unico maestro, ricca semmai anche della pittura toscana di fine ‘800, la Berni allestisce una mostra di richiamo e sintesi dell’arte visiva contemporanea.

Rosanna Chetta

La nuova frontiera dell’arte informale attraverso le 4 collezioni di Giovanna Berni: Whales Music Wave, Walking Color, Color Bath e Tomato War

Giovanna Berni si attesta come un’Artista eclettica, dall’animo sensibile e altruista. Bioarchitetto, Siddhi Woman, artista contraddistinta da una carriera fatta di pubblicazioni ed altri progetti lavorativi degni di nota.
Approcciandosi la prima volta alla sua arte e ai suoi lavori visionati online, si ha subito un sussulto: i sentimenti e le emozioni saranno contrastanti. La mente rimane incuriosita e
in cerca di comprendere il messaggio recondito, mentre il cuore sarà subito catturato, senza bisogno di indagare verso ulteriori dettagli.

E questa è solo una delle tante sfumature della sua esperienza in ambito NFT e di fotografia artistica.
Osservando le opere delle sue collezioni, ci si accorge subito che esse hanno bisogno di essere attentamente studiate, guardate e percepite da diversi punti di vista. Ci troviamo di fronte ad una nuova concezione di arte materico-informale.
Se nei primi anni 50 del ‘900, l’informale veniva inteso come un’evoluzione dell’astratto, oggi invece assecondando la concezione dell’Artista lo intendiamo come qualcosa che va oltre, impossibile da etichettare.
Gli NFT di Giovanna Berni si percepisce tutta la sua speranza che riserva nel genere umano ma anche la speranza di cambiare il mondo. Opere come Green women, Cigarettes e The old man and the child, facenti parte della collezione Whales music wave, nella loro apparente semplicità si attestano come un chiaro messaggio di denuncia nei confronti di quegli elementi che avvelenano il mondo odierno. Ed è proprio qui che troviamo l’evoluzione dell’arte informale: la possibilità e la volontà di utilizzare l’arte come canale di comunicazione per il proprio messaggio ricorrendo ad un linguaggio d’impatto.
Spostandoci verso l’analisi di opere incluse nella collezione Walking color, ci troviamo di fronte ad un scenario diverso: più carico di colore e di conseguenza di un maggiore soddisfacimento sensoriale e visivo: Angel feet, Chiara 3 o Basquiat 6 pongono il colore alla base dei molteplici rapporti che si possono instaurare tra l’Artista ed il fruitore.
Le composizioni materiche che ritroviamo nelle sue ulteriori collezioni (Color Bath e Tomato War) ci ricordano come la potenza primordiale della materia, esce con estrema irruenza ricreando un epos del tutto innovativo, indirizzandoci ad una nuova coscienza del mondo fatto di colore e speranze.
La sua visione del mondo ribalta i confini dell’essere umano, ricorrendo ad una libertà di linguaggio che funge da innovativa ispirazione, infrangendo tutti quei limiti compositivi che hanno definito lo spazio concettuale.
Per ottenere tutta una serie di effetti di stupore, coinvolgimento e sconvolgimento, paura e
persuasione, l’Artista Berni si avvale di una concezione neo-avanguardistica del pensiero artistico, condensando tutti i precetti di spessore psicologico che attanagliano il mondo dell’arte.
La sua capacità di riservare alle immagini, attraverso l’esperienza fotografica, il ruolo di mistero indagato, concorre ad accentuare le diverse sfumature di una tecnica esaustiva, che fissa nel tempo un sentimento di sconfinate meditazioni.

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